Meglio la vasca o la doccia? Quali sono i rivestimenti più pratici? Quanto mi costa rinnovare il bagno? Queste le domande più comuni che ci si pone davanti a una scelta impegnativa come quella di ristrutturare completamente il bagno.

Ancora prima, però, occorre decidere quale strada imboccare: realizzare il bagno con il metodo “fai-da-te” (e ovviamente il supporto di maestranze specializzate) o facendosi aiutare dall’architetto. Sono due percorsi progettuali ed esecutivi molto differenti, vediamo insieme di capire i pro e i contro.

Cominciamo subito col sottolineare il fatto che la ristrutturazione completa di un bagno non è, in nessun caso, un’operazione economica. Scegliere la strada del fai-da-te può essere un modo per risparmiare, ma richiede molto più tempo e impegno personale. Di base, comunque, bisogna prevedere un investimento tra i 3.000 e i 7.000 euro: ovviamente i costi dipendono dallo stato del bagno e dalla sua dimensione, oltre che dalla scelta dei rivestimenti e dei sanitari. Un avvertimento, quindi, per chi sceglie di procedere da solo: tenetevi alla larga da quegli annunci pubblicitari che dichiarano di offrire ristrutturazioni di bagni complete per 1.500-2.000 euro… da qualche parte si nasconde di certo un inconveniente.

Un’altra cosa utile da conoscere, prima di aprire il confronto direttamente con l’impresa oppure con un architetto, sono le fasi di lavorazione, che, quando si tratta di una ristrutturazione totale, devono rispettare questa sequenza:

  • Asportazione del pavimento e del massetto fino a raggiungere le tubature
  • Sostituzione dell’impianto idraulico
  • Eventuale aggiornamento dell’impianto elettrico e conseguente rimessa in opera delle pareti, compreso il rivestimento scelto
  • Posa dei nuovi pavimenti e sanitari
  • Verniciatura finale delle pareti
  • Fissaggio degli accessori e scelta degli arredi

 

La soluzioni “fai-da-te” e quella con architetto a confronto:

Il progetto.

Se non si ha abilità manuale è inutile tentare di abbozzare un progetto, in questo caso si parla direttamente con il direttore dei lavori dell’impresa e si spiega a voce l’idea di massima del bagno che si vuole realizzare. È molto rischioso, però, avventurarsi in un’operazione di questo tipo senza alcuna bozza di progetto, perché si rischia di non tenere sott’occhio il budget, di calcolare la posizione dei sanitari un po’ troppo “a occhio” e di non avere una visione d’insieme del risultato finale, ma solo un’immagine nella propria testa. Certamente un progetto professionale, steso da un architetto, ha un costo in più, ma spesso permette di evitare errori di realizzazione e incomprensioni con l’impresa.

L’impresa.

La ricerca dell’impresa edile che si occuperà dei lavori è la prima operazione da mettere in atto. Se ci si fa aiutare da un architetto, sarà lui a interpellare diversi interlocutori e farsi preparare dei preventivi in base al progetto, altrimenti bisogna contattare direttamente i professionisti e, ad ogni responsabile, spiegare le proprie idee sul nuovo bagno. Quindi attendere che ogni impresa produca il suo preventivo e, a quel punto, decidere in base all’offerta economica e alla tempistica prevista.

I sanitari.

Sia che si tratti di un’impresa esecutrice, sia di un singolo idraulico, in ogni caso, prima di cominciare i lavori, occorre procurare loro tutte le schede tecniche relative ai sanitari scelti. Procedendo in autonomia, quindi, bisogna mettere in conto un periodo di tempo precedente l’inizio della ristrutturazione durante il quale si cercano i sanitari, magari andandoli a vedere dal vivo negli show room e, in base alla scelta, ci si procura le schede tecniche. La fase di esplorazione va fatta anche con l’architetto, ma probabilmente si può fare direttamente da catalogo e non ci sarà bisogno di entrare nel dettaglio delle schede.

L’ordine.

Una volta decisi i sanitari, gli arredi, i rivestimenti e i colori che caratterizzeranno il nuovo bagno, bisogna far partire gli ordini di acquisto. Anche in questo caso è bene agire di anticipo, soprattutto per quanto riguarda sanitari e rivestimenti, che, secondo i modelli, possono richiedere anche 50-60 giorni di tempo per la consegna. L’architetto conosce questo meccanismo e ne tiene conto dall’inizio, se si porta avanti la ristrutturazione da soli, invece, conviene avvalersi dei rivenditori con cui collabora di solito l’impresa esecutrice, in modo da non rischiare facili incomprensioni.

In breve.

Procedere alla ristrutturazione di un bagno è un’operazione che include diversi e delicati passaggi che, tra loro, devono essere ben coordinati, altrimenti si rischia di perdere tempo e denaro. Si può procedere anche da soli, per ottenere un risparmio economico, ma forse è una strada da prendere per interventi parziali, per esempio sostituire la vasca con la doccia, mentre può essere un rischio procedere in autonomia per un lavoro di ripristino totale del bagno.

 

Due consigli per rendere il proprio bagno più personale.

La libertà di decidere la sistemazione dei sanitari e degli arredi, la loro tipologia e i mille piccoli dettagli è uno dei pregi della realizzazione del bagno in autonomia. Quando ci si rivolge a un architetto è più facile, infatti, che abbia delle aziende di produzione con cui collabora e lavora meglio: questa è la strada adatta, perciò, se non si hanno le idee chiare.

Sia in un caso che nell’altro ci si può fare, comunque, delle idee sul risultato finale così da arrivare a proporre (all’architetto o all’impresa) delle soluzioni che renderanno il nostro bagno davvero unico.

  1. Lo specchio: è un accessorio indispensabile in bagno e la sua forma può anche contribuire allo stile di arredo della stanza. In commercio ci sono specchi con cornici di ogni tipo e materiale. Se il bagno è piccolo, per esempio, una soluzione sono gli specchi multifunzione, dotati di contenitore nascosto dietro il pannello riflettente e di illuminazione integrata. Una soluzione che, invece, aiuta a risparmiare è quella di farsi realizzare uno specchio su misura direttamente da un vetraio: basta calcolare bene la dimensione della parete sopra il lavabo, tenendo conto dei punti luce che serviranno per illuminare questa zona.
  2. I rivestimenti: una soluzione per dare un tocco originale al bagno è quella di evitare le classiche piastrelle che, soprattutto sulle pareti, restringono il locale di qualche centimetro. Si può prevedere un rivestimento ceramico solo nella zona della doccia, per esempio, e tinteggiare il resto dell’ambiente con apposite vernici impermeabili a smalto, oppure in resina, scegliendo il colore preferito. Le vernici hanno una durata limitata nel tempo, quindi sono adatte a chi ama cambiare spesso l’atmosfera della stanza. Per chi cerca un soluzione più duratura e innovativa, invece, ci sono le lastre in agglomerato di marmo e quarzo, come quelle proposte da SantaMargherita, disponibili in diverse dimensioni e finiture, che consentono di ottenere ambienti caratterizzati dall’estetica delle pietre naturali, ma durevoli, igieniche, resistenti ai graffi e facili da pulire. Le stesse lastre, inoltre, si possono usare per realizzare piani di lavabo e rivestire vasche da bagno, così da ottenere un bagno su misura al 100%.

Valentina Pepe