Partendo dall’estetica, che poi è la prima caratteristica che colpisce lo sguardo di chi entra in un locale, i pavimenti in agglomerato di quarzo e marmo si differenziano da quelli in ceramica, parquet o mattonelle di cemento, proprio per l’effetto continuo.

Le fughe tra i moduli, infatti, non sono protagoniste del disegno del pavimento, ma risultano ben mimetizzate.

Ho chiesto a Francesca Valan, color designer (vanta una ricchissima esperienza nello studio e nella progettazione dei colori e delle finiture, è consulente per aziende internazionali e curatrice di diverse mostre come “Colore”, tenuta al Muba di Milano) quali sono i criteri da considerare nella scelta di un pavimento di questo tipo.

“Il pavimento è una delle scelte più importanti di una casa – afferma Francesca Valan –il colore delle pareti, infatti, si può cambiare molto più facilmente. Ecco, perché, il mio primo consiglio è quello di avere sempre un campione a disposizione da introdurre nelle stanze per vedere l’effetto con gli spazi e la luce reali del luogo.”
“C’è un principio, poi, che ritengo fondamentale quando si prendono decisioni per la propria abitazione – prosegue la Valan – e cioè cominciare da ciò che piace davvero, senza farsi troppo influenzare dalle mode. I trend del momento, infatti, hanno sempre una vita più breve rispetto alla durata nel tempo di un pavimento”.

 

(Il pavimento di questa cucina è realizzato con il SM Quartz – Metropolis)

I criteri da tenere presenti nella fase di scelta, comunque, secondo Francesca Valan sono tre:

1. La tipologia. Se si tratta di un’abitazione occasionale, per esempio, magari una casa di vacanza, allora il pavimento può essere anche molto particolare, quindi caratterizzato da una texture decisa e da colori forti, mentre se è la casa in cui si abita, allora conviene mantenere toni e decori il più neutri possibile.
2. Le dimensioni. In un locale di piccole dimensioni è meglio optare per pavimenti in tinta unita o definiti da una grana sottile, perché superfici a grana grossa ingannano la vista facendo sembrare l’ambiente ancora più piccolo, oltre a interferire maggiormente con gli arredi presenti.
3. La luminosità. Quando la luce naturale non riesce a illuminare pienamente tutta la stanza, il colore del pavimento va scelto necessariamente chiaro, ma bisogna fare attenzione a una regola base: nella zona giorno della casa, o comunque nei locali utilizzati di giorno, la tinta del pavimento deve avere un tono più scuro di pareti e soffitto, mentre nella zona notte vale il contrario, stanno bene, cioè, pareti e soffitto tinteggiati con un colore più scuro rispetto al pavimento

Il pavimento in agglomerato, in generale, come i modelli Metropolis e Vittoria White di Santamargherita (proposti nelle foto), è una tipologia che sta bene se prosegue in tutta la casa o quasi, non è il caso, infatti, di frammentare l’effetto continuo con diversi cambi di materiale tra un locale e l’altro. In linea di massima, il consiglio è quello di utilizzare lo stesso pavimento almeno per tutta l’area giorno.

L’agglomerato di quarzo Santamargherita, ideale per superfici che richiedono elevate prestazioni tecniche, è ottenuto da sabbie di quarzo selezionate e resine certificate per il contatto con gli alimenti. I prodotti della linea SM Quartz, inoltre, sono resistenti alla flessione, all’abrasione e agli acidi. La linea Metropolis, in particolare, si distingue per le irregolarità superficiali che ne sottolineano l’interessante carattere materico.

Infine, un’altra possibilità che regala un pavimento a effetto continuo dai toni neutri è quello di lasciar parlare i mobili e gli accessori che costituiscono l’arredo: questi possono anche essere scelti con tinte vivaci, perché più facilmente sostituibili del pavimento.

 

Giorgio Tartaro