Il pavimento deve essere la base di partenza per la scelta dei colori delle altri parti strutturali dell’abitazione, pareti e soffitto, e dell’arredamento. Ecco i consigli della color designer Francesca Valan.

Durante la ristrutturazione di una casa o l’acquisto di una nuova abitazione, la prima scelta fra tutte per definire lo stile dei propri interni è quella del pavimento. Come già ci aveva spiegato la color designer Francesca Valan in un’intervista (link al post precedente), il pavimento è la scelta più importante, perché definitiva o quasi.
1. Il pavimento
Ho parlato di “proprio stile” perché è dal rispetto dei propri gusti personali che bisogna partire per realizzare un’abitazione che davvero ci corrisponda e ci faccia sentire bene fin dal primo momento. Oltre a tenere in considerazione il proprio gusto, è bene anche tenere presente il luogo in cui si vive: mantenere una continuità con i colori tipici di una regione, colori dettati dalla natura come dall’architettura tradizionale, può sembrare uno scrupolo eccessivo, invece, spiega la Valan, è un modo per creare una sorta di “fondamenta” dell’armonia dei colori che si respirerà in casa. Terzo e ultimo consiglio per la definizione del pavimento: meglio prediligere le tinte neutre. Colori vivaci a terra, infatti, condizionano troppo le scelte seguenti, dal colore delle pareti e dei serramenti, ai mobili.
2. Le pareti
“La prima regola – dice Francesca Valan – è quella di non contrapporre la tinta delle pareti a quella del pavimento, perché si rischia di disturbare l’effetto finale”. E prosegue: “Se hai scelto un pavimento in agglomerato a base marmo (come, per esempio, Sm Marble New York, presente nella foto sopra), prendi uno dei colori presenti nel mix, meglio il più chiaro, e usa quello come tinta per le pareti”.
Le pareti e il soffitto, in generale, devono avere un tono più chiaro del pavimento in tutta la casa, tranne nella zona notte dove il concetto può essere ribaltato. È una regola dettata dalla natura: di giorno il cielo è più chiaro della terra, di notte più scuro. L’importante è che pavimento e soffitto non siano della stessa identica tonalità perché si crea uno spiacevole ‘effetto sandwich’.
3. Gli arredi
Più ci si avvicina ad elementi mobili, più si può osare con i colori e i decori. Attenzione, però, se il pavimento già possiede una texture. È preferibile che i mobili, soprattutto quelli più importanti come la cucina, i divani, la libreria e gli armadi, siano in tinta unita (vedi gli esempi nelle foto sotto). Magari anche in contrasto di colore: “è più facile – spiega la Valan – mettere in armonia colore e colore che non texture e texture”. E insiste: “Una volta scelti i pezzi fondamentali e creato un ordine generale, si può cominciare a creare un po’ di disordine visivo”. Si tratta di giocare con i dettagli, a questo punto, con gli elementi decorativi: cuscini, tessuti, asciugamani, tovaglie, che possono essere scelti con tinte e pattern a piacere, perché la loro durata di vita è sicuramente più breve del resto.

Pavimento in agglomerato a base marmo di Santamargherita, Sm Marble New York ®.

 

Elena Cattaneo